IL MURO DEI TIFOSI
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nicname1952 ha scritto: Lucarelli insieme al suo match analyst e' portatore di un progetto tecnico finalizzato a prevenire e ridurre gli errori, sia in fase di costruzione della squadra sia in fase di disputa delle partite.
Senza un progetto tecnico (con l'aiuto di un software oppure no) abbiamo visto 53 calciatori, due sconfitte consecutive per 5-0 , due allenatori dei quali uno era una macchietta, penultimo posto in classifica e retrocessione ormai quasi certa.
Sinceramente io credo che con un db non puoi conoscere i giocatori. In queste categorie servono piedi e soprattutto testa e la testa non può conoscerla un software. Il calcio non è un software alla "scudetto" famoso gioco per computer.
Mia opinione ci mancherebbe.
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Senza un progetto tecnico (con l'aiuto di un software oppure no) abbiamo visto 53 calciatori, due sconfitte consecutive per 5-0 , due allenatori dei quali uno era una macchietta, penultimo posto in classifica e retrocessione ormai quasi certa.
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Quella di affidarsi ad un sw per fare una squadra (non ad alti livelli), per impostare la partita o per variarla in corsa (grazie al mach analyst in panchina) e' prassi ormai consolidada. Se fai caso alle panchine in A o in Champion sono sempre piu' i tablet presenti. Eusebio Di Francesco ha un mach analyst, vecchia nostra conoscenza, Francesco Tomei 4 anni in neroverde, e sicuramente non possiamo dire che Di Francesco sia l'ultimo arrivato. Prima si mandava l'allenatore in seconda a vedere il prossimo avversario la settimana prima, adesso inserisci al momento la formazione avversaria ed il sw ti dice subito cosa aspettarti e come prendere le contromisure. Tra poco anche in C ed in D si giocheranno due partite: la prima in campo e la seconda in panchina, tra chi e' attrezzato e chi no.paolo59 ha scritto: OK Grazie NIc per la risposta. Io per cultura rimango sempre scettico davanti alle soluzioni miracolose del software, comunque grazie per il tempo che mi hai dedicaato.
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Veniamo al nocciolo della questione. Il DS, in tutte le categorie si adopera per prendere i calciatori che l'allenatore desidera (anche se selezionati attraverso un sw), alle migliori condizioni relativamente al costo, come il presidente desidera. Quindi la presenza di un mach analyst con relativo sw non puo' che essere di aiuto al DS. Anzi quest'ultimo si puo' muovere per ogni ruolo tra 5 nominativi. Il lavoro di scouting e di relazione sul prossimo avversario sono sempre stati compiti rispettivamente del visionatore e dell'allenatore in seconda. I tempi cambiano ed ecco che arriva un validissimo aiuto da parte della tecnologia. Certo e' che l'uomo ci vuole sempre perche' un programma ti potra' dire dei primi 5 bomber, i gol, l'eta', ecc. .ma non potra' dire se sniffa o se si vende le partite. Qui ci vuole l'uomo.
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Per il resto di calciatori fuori quota ce ne sono a bizzeffe e si può aspettare la categoria da giocare.
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mia madre PURTROPPO ha studiato alle orsoline vicino alla civitella. ma ti assicuro che mio padre nativo di foggia pur venendo da buona famiglia AVEVA UN LINGUAGGIO UN PO' DIVERSO.
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hai pienamente ragione sull'analisi di chieti. E sono daccordo anche sull'importanza del commercio nel favorire poi anche premesse sportive di un certo livello. Sul paragone poi con pescara e' lampante le differenze di mentalita' di iniziative di capacita' commerciale e non solo tra le due realta'. Di solito citta' come pescara hanno anche vantaggi di essere sul mare e sono citta' moderne. Come tutte le citta' moderne sono piu' portate al commercio e un altro vantaggio e' dato dal miscuglio di razze presenti a pescara. Infatti se c'e' una cosa che mi ha sempre fatto ridere e' quando il pescarese grida “l'abruzzo siamo noi “. Di abruzzesi (da generazioni) a pescara ce ne sono pochissimi. Si sono incrociati con pugliesi a volte anche zingari e con tante altre razze. Questo accade in tutte le citta' moderne e commercialmente vive. Come anche a milano diventa sempre piu' difficile trovare un milanese o a new york trovare un americano. Chieti invece e' rimasta quella che era. Ricordo che mia madre mi diceva quando ero piccolo “chieti la citta' della camomilla” e non capivo. Poi crescendo ho capito. Manca l'iniziativa manca la spinta delle idee del fare dell'agire. E questo (e quindi sono daccordo con te ) questo si riflette anche nello sport nel raggiungere traguardi importanti. Su questo niente da aggiungere alla tua analisi anzi potrei andare anche oltre su tutto quello che a chieti si potrebbe fare e non si fa. Nel calcio per esempio una differenza tra pescara e chieti sta anche nel tifoso. Spesso i risultati sportivi a pescara vengono dalla spinta dei tifosi che ricorrono a metodi non proprio civili ma purtroppo a volte funzionano. Per esempio un campionato come quello che abbiamo vissuto a chieti quest'anno a pescara sarebbe stato impossibile perche' gia' al termine del girone di andata la societa' del chieti sarebbe stata costretta a lasciare. A chieti abbiamo la qualita' di essere signori educati e quindi difficilmente le cose cambiano. Ma c'e' sempre il fatto che a pescara se mandano via una societa' arriva una piu' forte. Da noi non arriva nessuno oppure una piu' debole. Quindi pienamente daccordo con te sull'analisi che hai fatto. L'unica differenza che ho con te (e lo sai benissimo) e' che io credendo molto sulle qualita' dell'uomo sono convinto che pure nella merda se capita l'uomo giusto si riesce a raggiungere traguardi importanti anche nello sport. A chieti in questo momento nello sport locale nelle discipline piu' importanti (calcio e basket) abbiamo due presidenti completamente diversi nella mentalita' nelle ambizioni. Quello del basket dice “ voglio la A2 “ si alza una mattina prende 100000 (centomila) euro mi sembra e li porta a montegranaro e acquista il titolo di A2 . Nel calcio un altro imprenditore prende una squadra che milita nei dilettanti ( per merito di altri) e arriva penultimo retrocedendo (meritatamente) in eccellenza. Tutto mi fa pensare che se il calcio e il basket si scambiassero i presidenti molto probabilmente avremo il calcio in serie B e il basket nei dilettanti. Questo perche' il presidente del chieti calcio mi sembra che incarni proprio la mentalita' perdente della citta' della camomilla. Mentre invece il presidente del basket chieti mi sembra che sia piu' di mentalita' pescarese ovvero ambizione voglia di emergere. Nel calcio infatti Buccilli non era teatino e infatti ci ha fatto vedere segnali di ambizioni di voglia di emergere. Al contrario l'altro presidente che abbiamo avuto e che non si puo' nominare tendeva piu' a perdere che a vincere incarnando proprio la mentalita' del teatino che dici tu. Ora fermo restando l'aspetto socio economico disastroso della nostra citta' fermo restando l'incapacita' dei politici l'inerzia del cittadino di chieti c'e' da dire che oggi le squadre di calcio vengono prese e lasciate con molta facilita' per cui non e' impossibile che magari il chieti calcio venga preso da persone di pescara o di qualsiasi altra citta' che arrivano con una mentalita' vincente e con ambizioni chiaramente per propri interessi (non ci sono benefattori) ma che potrebbero darci quelle soddisfazioni calcistiche che attualmente ci mancano. Per esempio nel calcio forse gia' avere il presidente del vastogirardi sarebbe un passo avanti (come capacita' senza dubbio ).
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- excompagnoneroverde
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