Quarta tappa del girone di ritorno e seconda trasferta del nuovo anno per il Chieti. I ragazzi di Lucarelli sembrano aver trovato la retta via e raggiungeranno Fano con l’intento di continuare a fare qualcosa di importante, come dichiarato a fine partita da Mariani dopo la vittoria all’ultimo respiro contro il Porto d’Ascoli.
Per i padroni di casa non è un momento semplice. Partiti con ambizioni di vertice si ritrovano ora a lottare nei bassifondi della classifica. Come se non bastassero i repentini cambi di panchina qualche settimana fa il presidente (o meglio ex) Mario Russo, dopo alcune scritte ingiuriose apparse nei suoi confronti sui muri dello stadio, ha deciso di gettare la spugna e farsi da parte.
Il ritorno alla vittoria a Castelfidardo ha però corroborato l’ambiente e per la gara di domenica la società granata ha chiamato a rapporto la tifoseria abbassando notevolmente il prezzo dei tagliandi d’ingresso.
Ci aspettiamo il solito clima caldo sugli spalti ma sappiamo che i nostri ragazzi sapranno trasformare i fischi in energie aggiuntive.

Facciamo un giro virtuale per la città prima di tuffarci nei precedenti.

Fano è il terzo centro delle Marche per numero di abitanti, nonostante non abbia una propria provincia ma sia inglobata in quella di Pesaro-Urbino.
E' circondata alla spalle dalle colline appenniniche ed è attraversato dal piccolo torrente Arzilla. Era conosciuta in epoca romana con il nome di Fanum Fortunae, nome che rimanda al "Tempio della Fortuna"  eretto a testimonianza della battaglia del Metauro del 207 a.C., battaglia nella quale le legioni romane sbaragliarono l'esercito del generale cartaginese Asdrubale che, dopo aver varcato le Alpi con gli elefanti da guerra, intendeva ricongiungersi al fratello Annibale.

Grazie alla sua posizione strategica sulla via che congiungeva la valle del Tevere alla Gallia Cisalpina la città ebbe un notevole sviluppo durante il dominio romano. Nel 49 a.C. Gaio Giulio Cesare la conquistò assieme a Pesaro, successivamente Cesare Ottaviano Augusto fece costruire le mura di cinta (ancora oggi parzialmente visibili) e l'insediamento divenne una colonia romana col nome di Julia Fanestris.

Nel corso dei secoli subì la dominazione dei longobardi e dei franchi e intorno al XII secolo passò sotto il dominio della famiglia Malatesta di Rimini che la governò fino al 1463 quando, dopo un lungo assedio, fu costretta a lasciare la città al duca di Montefeltro.

Durante le due guerre mondiali subì numerosi bombardamenti navali e incursioni aeree miranti alla distruzione dei suoi ponti ferroviari e stradali. L'esercito tedesco, in ritirata, si macchiò della distruzione di quasi tutti i campanili della città (tranne quelli di S. Francesco di Paola e di San Marco), della torre civica e del maschio della rocca malatestiana. Fano è sede del Carnevale più antico d'Italia, risalente addirittura al 1347.

 

COSA VEDERE IN CITTA’


L’ Arco Augusteo (in foto) è da sempre simbolo della città di Fano e in epoca romana rappresentava la principale porta d'accesso alla Colonia Julia Fanestris. Fu costruito nel 9 d.c. sul punto in cui la Via Flaminia si innesta nel Decumano Massimo della città. È realizzato esternamente in blocchi squadrati di pietra d'Istria e si articola in due cornici laterali minori e una cornice centrale maggiore: la chiave di volta di quest'ultimo è decorata con una rappresentazione animale oggi non più riconoscibile.

 

 


Le mura Augustee che potete ammirare nella foto furono volute dall'Imperatore Augusto nel grandioso progetto di monumentalizzazione della città e completate anch’esse nel 9. d.C. Le mura si conservano ancora oggi per circa i due terzi del circuito originario. La cortina muraria è realizzata in pietra arenaria disposti a filari orizzontali intervallata a spazi regolari da torri cilindriche. Oltre alla porta d'Augusto, nelle mura si inserisce una deliziosa porta secondaria: la "Porta della Mandria"

 

 


L’ area archeologica di S.Agostino (in alto) sono di grande suggestione. Le imponenti strutture murarie sono state rinvenute sotto la Chiesa e il Convento di S.Agostino e si articolano in un lungo muro a blocchetti di pietra intervallato da pilastri, finestre e piccole arcate.

 

Aggiungiamo:

-Piazza XX Settembre: dominata dal Palazzo della Ragione e dalla cinquecentesca Fontana della Fortuna, sorge in pieno centro città a dieci minuti a piedi dal litorale e a quindici minuti dallo stadio Mancini

-Cattedrale di Santa Maria Assunta: costruita nel secolo XI, è in stile romanico ad esclusione del campanile ricostruito dopo la distruzione dovuta ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Diventò basilica minore nel 1953, di particolare interesse sono la cappella Nolfi e l'organo a canne costruito nel 1909.

Collegandovi al sito www.turismofano.com troverete tante altre curiosità e itinerari per scoprire tutti i segreti della Fano di oggi e di ieri.

 

LA SQUADRA DI CALCIO:
La società granata fu fondata nel 1906 e dal 1915 acquisì il nome di Alma Juventus Fano. Quindici anni dopo lasciò il vecchio impianto di Borgo Metauro e si trasferì nell'attuale stadio Mancini. Nel 1935 il Fano, militando in serie C, prese parte alla Coppa Italia dei “grandi”. Dopo aver eliminato tra le altre il Verona, incontrò il Milan nei sedicesimi di finale cedendo per 4-2. Curiosità, la gara si disputò nel giorno di Santo Stefano.

Nel dopoguerra l’Alma militò per circa trent'anni tra serie D e serie minori. Nella stagione 1975-76 arrivò la promozione in serie C, categoria nella quale i granata militarono per oltre vent’anni, passando dal ripescaggio in C2 del 1993 e dalla sconfitta ai playoff con il Castel di Sangro per la promozione in C1 nella stagione 1994-95.

Dopo la retrocessione in CND nel 1999 e la nuova promozione in C2 nel 2002, i fanesi restituirono “il favore” ai sangrini battendoli nello spareggio playout della stagione 2002-03 e condannandoli alla retrocessione in serie D.

Nel 2005 i granata tornarono tra i dilettanti per restarci quattro anni. Poi nel 2009, dopo la promozione in C2, si resero protagonisti di un ottimo campionato conquistando i playoff promozione, sogno poi svanito contro il Gubbio.
Dopo ulteriori saliscendi, nello scorso campionato il Fano ha salutato la terza serie nazionale perdendo ai playout contro l’Imolese.

 

 

LO STADIO
Il Fano disputa le sue gare casalinghe al “Raffaele Mancini”. Chiamato inizialmente Polisportivo Borgo Metauro è la casa dei granata dal 1930 ed è intitolato appunto a Raffaele Mancini, ex calciatore degli anni 30.
Ha una tribuna centrale coperta, una gradinata adiacente al settori ospiti e una curva cuore del tifo organizzato. Può contenere un massimo di 8.800 spettatori ed il rettangolo di gioco misura metri 105x68. Lo stadio dista due ore e dieci minuti di auto (circa 220 km) dall’antica e nobile Teate ed è raggiungibile tramite A14 uscendo a Fano e seguendo le indicazioni per Fano centro. L’ingresso del settore ospiti è situato in via Antonio Vivaldi.


veduta del "Mancini"

 

Fano non è mai stato un terreno di gioco portafortuna per i neroverdi, almeno negli ultimi decenni.  L’ultimo incrocio in terra marchigiana tra teatini e granata risale al 25 ottobre 2015 in serie D, la gara terminò 0-0. Il Fano chiuse quella stagione al secondo posto e fu ripescato in serie C. L’ultima vittoria dei neroverdi al “Mancini” risale invece al 01.04.2012 quando la banda di mister Paolucci, in piena corsa playoff, sbancò il terreno dell’Alma Juventus per 2-0 con le reti di Migliorini ed Anastasi allo scadere.
Ali link di seguito potrete riapprezzare le immagini di quella sfida : https://youtu.be/clTUTEZavdk  

Quell’anno i neroverdi non riuscirono a coronare una stagione giocata alla grande e persero la finale playoff contro la Paganese. Il desiderio di tutti è quello di rivedere quanto prima una Volpi stracolma come in quel 10 giugno.

Tornando indietro con i ricordi la mente ci riporta al 20.10.1991 con la sfida dell’Angelini terminata 1-1. In campo c’erano Enrico Chiesa e Dario Hubner che dopo lo strepitoso gol del vantaggio di Giovanni Pagliari siglò il pareggio ospite con un colpo di natica. Eravamo alla 6° giornata e quel fortunoso gol di Dario Hubner fu il primo incassato dai neroverdi in quella stagione.

 

Dopo la striscia positiva di vittorie c’è grande fermento in città e voglia di sognare. I supporter neroverdi raggiungeranno le Marche in pullman e auto private e potranno acquistare in prevendita il biglietto sul sito www.vivaticket.com al prezzo di soli tre euro. Ricordiamo che domenica il botteghino dello stadio resterà chiuso.

FORZA CHIETI!!!

 

 

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